Capire chi era la persona affetta da demenza che abbiamo davanti è un pilastro indiscutibile. Riuscire a raccogliere efficacemente la storia di vita, ma anche anche l’esordio della malattia, le reazioni, il vissuto, le strategie che sono state sperimentate a domicilio e che hanno funzionato, rappresenta un livello diverso. Nel workshop si affronterà il tema anche presentando la prospettiva della medicina narrativa.

Luigi Reale

Coordinatore dei progetti di ricerca dell’Area Sanità e Salute della Fondazione STUD. Laurea in Scienze Politiche indirizzo Politico-Amministrativo, ha conseguito un Master in Management Sanitario presso la SDA Bocconi di Milano. Ha collaborato all’implementazione di un sistema di controllo di gestione e alla stesura dell’Atto Aziendale e del Piano Organizzativo [...]

Alessio Pichler

Psicologo clinico e psicoterapeuta, è specializzato in interventi psicologici per l’età adulta ed anziana. Consulente presso diverse RSA del Trentino Alto-Adige,è esperto in formazione e supervisione del personale socio-sanitario. Membro del comitato scientifico di UPIPA (Unione Provinciale Istituzioni per l’assistenza), è attualmente co-responsabile scientifico per la costituzione, formazione e supervisione [...]

Dina Bonicelli

Ha maturato un’esperienza decennale nel welfare pubblico e privato sociale. Già consulente di organizzazione aziendale e di sistemi di gestione qualità nel settore di servizi alla persona, è oggi Direttore Tecnico dell’Area Assistenziale Coopselios.   Per Coopselios, nella società QU.BE., collabora alla parte tecnica di sviluppo ed estensione del marchio qualità&benessere [...]

Alla base della medicina narrativa c’è l’idea che ciascuna interazione tra esseri umani comporti uno scambio di narrazioni. Che cos’è quindi una narrazione? Secondo la sintetica ed efficace definizione di Barbara Herrnstein Smith “La narrazione è il discorso in cui qualcuno dice a qualcun altro che qualcosa è accaduto” .

Quando una persona entra nello studio di un medico è un “qualcuno che racconta a qualcun altro che qualcosa è accaduto”. La malattia stessa viene raccontata secondo un andamento storico – prima stavo bene, poi ho iniziato a stare male, così mi sono curato e infine sono guarito.  Anche la “storia clinica” è una narrazione, è la narrazione che fa il medico, costruendo una trama sulla base delle sue competenze mediche e scientifiche. I fatti narrati nella cartella clinica non sono gli stessi fatti narrati dal paziente, ma non sono più o meno veri di questi. Ogni storia esprime una prospettiva.

La narrazione è infatti il modo in cui diamo un senso ai fatti, mettendoli in ordine, in una trama. La narrazione esprime un significato.

 

Potremmo così sintetizzare le caratteristiche della narrazione:

  1. Presuppone un narratore e un ascoltatore/lettore
  2. È strutturata secondo una linea temporale
  3. Riguarda il singolo individuo, è un sapere idiografico
  4. Esprime i fatti accaduti attraverso  il “filtro” dalla coscienza del soggetto narrante
  5. Rivela altre informazioni oltre ai fatti accaduti
  6. Coinvolge l’ascoltatore in un processo interpretativo

 

La narrazione del medico, generalmente, si concentra sulle informazioni biomediche. La malattia raccontata dal medico è fatta di organi, di cellule, di atomi e molecole. La narrazione del paziente include anche altri aspetti oltre a quelli biologici, aspetti psicologici, sociali, culturali, esistenziali (talvolta è fatta principalmente di questi), biografici.

La malattia raccontata dal paziente è illness e sickness, non solo disease.

 

Il tutto nella prospettiva della persona affetta da demenza di Alzheimer.